Ieri ho portato il corredino al nido, stirando ogni cosa perchè la scritta "Sebastiano" si incollasse bene ai body, agli asciugamani, alle lenzuola.
Un anno fa, mi guardavo allo specchio, lievemente impaurita dai
Oggi, quando guardo gli specchi, vedo sempre delle minuscole manine che hanno segnato il loro passaggio: di sfuggita, a 50cm da terra, all'altezza della mia testa, sono sempre lì. E non voglio pulirle perchè mi piacciono tanto.
Un anno fa ero diventata socia di maggioranza dell'amuchina: 3 timer per segnare i 15 minuti che mi concedevano di mangiare con tranquillità una insalatona o della frutta fresca.
Quest'anno, un veloce risciacquo e mangio tonnellate di verdura e frutta fresca.
Un anno fa avevo tanto tempo per me. Tutto il tempo che avevo, era per me.
Quest'anno, ho scampoli di tempo e di qui a due settimane, mi dicono, non ne avrò più.
Ma va bene così. Benissimo.
Non tornerei indietro a un anno fa per niente al mondo.
Ho passato mesi terribili (i primi) e mesi meravigliosi (tutti gli altri), in cui mi sono goduta il mio bambino in ogni attimo.
Il profumo di pane sulle sue manine, i suoi sbadigli, il suo profumo prima e dopo il bagnetto, i suoi mille sorrisi prima fatti solo con le gengive e poi con un numero sempre crescente di denti, la puzza nei suoi piedini, le dita dei suoi piedini, le sue scoperte, le sue mani che mi cercano quando anch'io ne ho bisogno.
E così adesso, al mattino, mi trovo a lasciare questo piccino alle maestre.
Che mi dicono essere buono e tranquillo.
E non faccio che aspettare con ansia il momento in cui lo rivedrò, immergerò il mio naso nel suo collo per sentire il suo odore e riempirlo di baci.
Così, ogni giorno avrà un momento bellissimo da ricordare.
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