August 1, 2018

Magari domani resto

Questa mattina appena ho sentito qualche goccia di pioggia che cadeva, mi sono alzata di corsa dal letto.
Ho spalancato tutta la casa, e poi sono arrivati i lampi e i tuoni.
E la mia mente ha cominciato a cantare:
- Paradise dei Coldplay
- All I have to do is dream degli Everly Brothers
- Heaven for everyone dei Queen
So che è inizio agosto, so che è estate, so che è normale che faccia caldo.
Ma ne fa troppo, o almeno troppo per me.
Questo caldo fa si che rimanga chiusa in casa, o, se esco, vado in piscina e, in entrambi i casi mi ritrovo a leggere.
Sempre.
E succede che non ne ho mai abbastanza.
Sarà che sto leggendo libri davvero belli, ma quest'estate sembra fatta apposta per leggere.
Questo è il motivo di tutti i libri di cui sto parlando qui nel blog, in questa estate rovente (come definisce queste giornate 3bmeteo).

Così oggi vi parlo del mio incontro con Lorenzo Marone.
Il libro "Magari domani resto" mi è stato suggerito da mia sorella, che me ne ha parlato davvero bene, (abbiamo gusti abbastanza simili in fatto di letture) quindi sapevo di andare sul sicuro.
E mi sono trovata immersa nella storia di Luce, di Don Vittorio, di Kevìn, della famiglia di questa giovane avvocatessa napoletana che si fa fatica a dimenticare e a non voler bene.
La storia scivola via veloce ed è davvero ben scritta, tanto che non se ne ha mai abbastanza.

Questo quello che ho sottolineato 😄
"La guardai e mi sentii protetta, sicura che nulla al mondo sarebbe mai potuto accadere finchè ci fosse stata lei al mio fianco, quella donnina alla quale non era bastata una vita intera per imparare a leggere decentemente, e che però, ora lo so, una vita le era bastata per capire che se vuoi avere a che fare con l'amore devi avere coraggio, e se non ce l'hai, ti tocca trovarlo, perchè se c'è un solo elemento, su questa piccola palla piena di odio che chiamiamo Terra, capace di mostrarci la bellezza del tutto che ci attornia, questo è l'amore."


Luce: "Ho un nipote che non ho ancora visto, mi domandavo come fosse."
Carmen: "Anch'io mi chiedevo come fosse Kevìn, quando era int'a panza. Speravo che fosse bellillo, ma nun potevo sapè che veniva fuori stu capolavoro!"
Luce: "E' buffa questa cosa che si inizia ad amare una persona senza neanche conoscerne il volto. E' l'unica volta che accade nella vita".


"Se questo ragazzino con il caschetto fosse davvero mio figlio, ora mi sentirei appagata nell'incrociare i suoi occhi felici che hanno dentro uno sfolgorio di luce accecante, un bagliore di fiducia nella vita, nel futuro e soprattutto in se stesso.
Quella luce è l'unico vero grande dono che possa e debba farci un genitore.
Tutto il resto è scarto."

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